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Settlement Scheme: oltre 500mila gli italiani che l’hanno ottenuto. Il supporto di Comites e Consolato

 

Mercoledì 30 giugno il Comites di Londra ha organizzato, nei locali del Consolato Generale, l’ultima sessione di appuntamenti dello “Sportello Settled Status” (foto in alto), iniziativa portata avanti congiuntamente dai due enti in collaborazione con il Patronato Acli e con l’Associazione “New Europeans”.  Lo sportello ha fornito assistenza, sia telefonica che in presenza,  a centinaia di cittadini italiani per il completamento della registrazione richiesta dalle Autorità britanniche nell’ambito dell’EU Settlement Scheme, la cui scadenza – 30 giugno – è coincisa proprio con l’ultimo incontro dello sportello. Secondo i dati forniti dall’Home Office, il ministero degli interni britannico, al 31 maggio circa 522 mila italiani si sono registrati, terzo Paese dopo Polonia e Romania.

 Siamo soddisfatti di quanto fatto e i numeri lo dimostrano – ha evidenziato Pietro Molle, il presidente del Comites Londra –. La collaborazione con il Consolato Generale durante la Brexit è stata fondamentale. Ringrazio il Console Generale Marco Villani e i dipendenti della sede perché l’azzeramento degli arretrati in tutti i settori, il sostanziale miglioramento dei servizi consolari e l’aumento dei passaporti emessi nonostante la pandemia ha consentito di aiutare quanti più italiani possibile nella più grande circoscrizione consolare della rete diplomatica”. 

Inoltre, nelle scorse settimane, il Presidente del Comites di Londra aveva inviato una lettera alla Farnesina e al Sottosegretario Benedetto Della Vedova sottolineando l’esigenza di non depotenziare la sede di Londra e anzi di rafforzarla, sulla base del crescente numero di iscritti AIRE, i quali hanno raggiunto quota 441.837 alla data del 30 giugno pari al 6,9% di tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE nel mondo (variazione rispetto al 31 dicembre .2020: +18.004 +4,2%)

 Il Comites di Londra e il Consolato Generale continueranno l’attività di assistenza anche dopo la scadenza del 30 giugno nei confronti di chi, a vario motivo, non è riuscito a rispettare la data indicata dalle Autorità britanniche e devono dimostrare il reale possesso dei requisiti per continuare a risiedere legalmente in questo Paese.

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