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Italiani nel mondo e in UK. A Londra presentato il rapporto 2024

Londra ha ospitato la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo – RIM 2024 a cura della Fondazione Migrantes con la partecipazione, tra gli altri, del Comites Londra presso la sede del Consolato Generale d’Italia a Londra.

Gli interventi sono stati curati da Domenico Bellantone (Console Generale), Mons. Pierpaolo Felicolo (Direttore Generale Fondazione Migrantes), Delfina Licata (curatrice del RIM), Alessandro Gaglione (Presidente Comites), Roberto Costa (Presidente Camera di Commercio), Raffaele Fantetti, Golam Maula Tipu (Comites) e Carmen Silvestri e Mirco Brodolin (Associazione Manifesto di Londra), con il coordinamento dell’avvocato ex Senatore Raffaele Fantetti.

Di seguito riportiamo una sintesi del Rapporto che può essere consultata integralmente e gratuitamente a questo indirizzo web oppure letta in basso al termine di questo articolo.


Dal 2020 l’Italia conta circa 652 mila residenti in meno. Nello stesso periodo,invece, continua la crescita di chi ha deciso di risiedere fuori dei confini nazionali (+11,8% dal 2020). Oggi la comunità dei cittadini e delle cittadine residenti all’estero è composta da oltre 6 milioni 134 mila unità: da tempo, l’unica Italia a crescere continua ad essere soltanto quella che ha scelto l’estero per vivere. Che l’impatto sia differente ed eterogeno è di facile deduzione, ma quanto potente sia la ripercussione dell’attuale emigrazione sui territori già provati da criticità, quali lo spopolamento e la depressione economica, è materia importante da attenzionare a tutti i livelli per introdurre politiche finalizzate al sostegno della “riattrattività” di cui diffusamente si discute oggi in molteplici contesti.

La Sicilia si conferma nel 2024 la regione con la comunità di iscritti AIRE più numerosa (+826 mila), seguita dalla Lombardia (+641 mila) e dal Veneto (+563 mila). Il 45,8% degli iscritti all’AIRE è di origine meridionale (oltre 2,8 milioni, di cui 956 mila isolani). Oltre 2,3 milioni sono, invece, del Settentrione (il 19,0% sia per il Nord-Est che per il Nord-Ovest con una leggera differenza in positivo per quest’ultimo di circa 23 mila iscritti). Oltre 966 mila sono, invece, gli iscritti del Centro Italia (15,7%). Nel 2024 si registra ancora più marcatamente il cambiamento che sta interessando l’intera comunità dei cittadini italiani residenti fuori dei confini nazionali la cui origine regionale, in passato spiccatamente meridionale, si sta modificando a favore di partenze che interessano l’intero territorio nazionale e, di conseguenza, di cittadini che disegnano appartenenze territoriali complesse perché figli di processi migratori plurimi (dal Sud al Centro-Nord Italia e dal Centro-Nord a oltreconfine) e per i motivi più variegati: dalle famiglie che si spostano, alla mobilità per studio, dagli spostamenti per lavoro ai trasferimenti per ricongiungimento familiare.

Nel 2022 e 2023, nel complesso, i principali paesi di destinazione sono ancora il Regno Unito e la Germania, che si aggiudicano le prime posizioni in graduatoria e che hanno accolto, rispettivamente, il 15,1% e il 13,3% degli emigrati italiani, seguiti da Svizzera, Francia, Spagna, Brasile e Stati Uniti d’America; tali paesi accolgono, nel complesso, il 65,5% del totale degli espatri degli italiani (circa 136 mila su oltre 207 mila in termini assoluti per la somma dei due anni 2022 e 2023). Per quanto riguarda i rimpatri, i paesi dai quali principalmente si ritorna nel 2022- 2023 sono, come indicato in precedenza, la Germania, il Regno Unito, la Svizzera, la Francia e gli Stati Uniti d’America, ma anche il Brasile e l’Argentina, per un totale del 58,7% dei rimpatri (oltre 76 mila su circa 129 mila per il complesso del biennio considerato, in termini assoluti). Un ruolo importante nella graduatoria dei primi 15 paesi è giocato anche da Spagna, Paesi Bassi, Australia, Belgio e Venezuela (percentuali sul totale comprese tra 4,3% e 1,6%). In sintesi, fornendo anche una panoramica globale, nel 2022 e 2023, le aree geografiche per le quali si espatria più frequentemente sono, in particolare, l’Unione europea (63,7%), gli altri Paesi europei non UE (12%) e l’America centro-meridionale (10,7%); la ripartizione geografica di origine, per oltre la metà degli espatri, è il Nord Italia (circa 109 mila nei due anni considerati, pari al 52,7%). Le aree geografiche dalle quali si rimpatria sono principalmente l’UE (52,7%), l’America centro-meridionale (17,3%) e gli altri Paesi europei (11%); anche per i rimpatri, gli italiani rientrano principalmente al Nord (circa 62 mila, nel 2022 e 2023, pari al 47,8%).

RIM24_Sintesi

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